Il filtro per l’illuminazione cosiddetto “filtro gelatina” è una pellicola di Poliestere (PET - Polietilentereftalato) molto fine, rivestito su entrambe le superfici con una tinta di altissima qualità. La tinta viene realizzata in modo tale da rendere il filtro il più durevole possibile in termini di resistenza alla luce e al calore, conferendo inoltre la capacità di ritardante alla fiamma.
Mediamente un filtro luce in Poliestere sopporta una temperatura massima di 180° sebbene questo possa variare dipendentemente dal colore, mentre il filtro HT in Policarbonato sopporta fino a 230°. Più il filtro sarà distante dalla lampada meno calore riceverà e quindi la durata sarà maggiore. I filtri luce si dividono in diversi tipi e sono contrassegnati da numerazione standard. Ogni filtro ha una percentuale di trasmissione luce ed è indicata per ogni codice, più è alta e più luce attraversa il filtro. Lo spessore è indicato in millesimi di pollice (mil) e la conversione in micron (μ). Un filtro standard generalmente ha uno spessore di 76,2 micron. Se si desidera intervenire esclusivamente sull’intensità della luce si possono utilizzare i classici Filtri Neutrali oppure quelli specifici per il LED LED Neutral Density che riducono l'intensità della luce senza variazione di colore.
I classici Filtri Conversione oppure quelli specifici per il LED LED Warm convertono la luce diurna in luce al tungsteno cioè cambiano la temperatura della luce verso il giallo-arancio (riscaldamento).
Esistono vari livelli di conversione. Si parte dal Filtro LED 809, per convertire 300K, per arrivare al 287 convertendo 4.353K. Nel campo architetturale è possibile ottenere immediatamente un risultato naturale e soddisfacente utilizzando una leggera conversione.
Scala dei convertitori tradizionali:
Scala dei convertitori LED:
Da evidenziare il filtro LED Warm Amber che avendo uno spessore di 180 micron, più del doppio di un normale filtro luce, risulta essere più duraturo e risolve i problemi di sbiadimento con l'utilizzo dell'illuminazione a LED. I classici Filtri Conversione oppure quelli specifici per il LED LED Cool sono i filtri che convertono la luce al tungsteno in luce diurna cioè cambiano la temperatura della luce verso il bianco-azzurro (raffreddamento).
Esistono vari livelli di conversione. Si parte dal 218, per convertire il minimo possibile (200K) per arrivare al 200 convertendo 22.800K.
Ecco la scala dei convertitori:
La scala dei convertitori LED è molto semplice, si parte da un raffreddamento leggero dell'820 Cool Blue 10 fino all'818 Cool Blue 6.
Mediamente un filtro luce in Poliestere sopporta una temperatura massima di 180° sebbene questo possa variare dipendentemente dal colore, mentre il filtro HT in Policarbonato sopporta fino a 230°. Più il filtro sarà distante dalla lampada meno calore riceverà e quindi la durata sarà maggiore.
Per ovviare al problema dello sbiadimento non uniforme con l'utilizzo dell'illuminazione a LED è stato progettato un filtro speciale che assicura una durata maggiore rispetto ai filtri tradizionali. Alcuni test* approffonditi dimostrano che, su molte lampade a LED comunemente disponibili oggi sul mercato, i filtri LED offrono un’efficienza superiore del 85% fino a 20 mesi dopo l’installazione. Praticamente nessun sbiadimento dopo 30 ore e mantenimento almeno del 85% di efficacia dopo 20 mesi grazie anche all’utilizzo di coloranti speciali. I filtri LED, oltre ad essere più duraturi dei filtri tradizionali, sono anche più robusti avendo uno spessore di 180 micron che risulta essere più del doppio di quello di un normale filtro. Questo rende i filtri, oltre che più durevoli, più facili da utilizzare. * Dati di test basati su un'illuminazione continua di 11 ore al giorno per 20 mesi a una distanza di 1-2 cm tra chip LED e filtro. La riduzione media di efficienza in tutte le lampade testate è stata del 12%. Le prestazioni possono variare in base alla singola applicazione. Sono più o meno trasparenti, ogni filtro ha una percentuale di trasmissione luce ed è indicata per ogni codice, più è alta e più luce attraversa il filtro.
I filtri luce C-Tube, forniti in rotoli tubolari adatti ai tubi fluorescenti T5, T8 e T12, creano una luce molto piacevole e a costi contenuti.
Questo tipo di filtri sono specificatamente progettati per l'uso con tubi fluorescenti e vengono utilizzati coloranti resistenti ai raggi UV mantenendo i colori brillanti per un lungo periodo, se paragonati ad altri filtri. Questa curva di distribuzione della potenza spettrale è rappresentativa di un tipico LED bianco freddo utilizzato oggi.
I numeri nell'asse orizzontale del diagramma indicano la lunghezza d'onda in nanometri. Illustra praticamente il picco pronunciato di energia blu e la sproporzionata concentrazione giallo-verde. I filtri LED mirano a una o entrambe queste aree e quindi possono migliorare la qualità della luce donando un aspetto più gradevole.
Uno dei classici problemi della luce LED.
Il LED illumina la carne rendendola carica di tonalità blu e, sopratutto, giallo-verde. Sicuramente hai letto di alcuni prodotti sul mercato, dedicati al banco alimentare e le macellerie, che cercano di risolvere questo problema. Purtroppo con questi prodotti non si ottiene un risultato ottimale. La verità è che non bisogna utilizzare il rosso o il rosa per colorare la carne. Il risultato non sarà naturale e, invece di migliorare, si peggiora la situazione. I filtri LED sono stati studiati per migliorare, correggere e addolcire la luce LED. Quando si vuole enfatizzare il colore della carne, o della pelle, bisogna andare a correggere il picco pronunciato di energia blu e la sproporzionata concentrazione giallo-verde, che comunemente troviamo in un LED, tramite i LED Minus Green che alla vista sono rosa ma non sono filtri colorati di rosa bensì dei filtri tecnici di correzione. |